Le lenti convergenti e divergenti
Si distinguono due classi di
lenti sottili, quelle convergenti e quelle divergenti:
- le LENTI CONVERGENTI sono più spesse al centro che ai bordi. Data la particolare geometria, la deviazione operata da queste lenti è tale che un insieme di raggi che giungano con direzione parallela all’asse ottico vengano portati a convergere tutti in uno stesso punto detto fuoco. Poiché la luce può incidere sulla lente sia da destra sia da sinistra, ogni lente ha due fuochi (il fuoco è posto sempre dalla parte opposta rispetto a quella da cui provengono i raggi). La distanza del fuoco dal centro ottico O della lente è la distanza focale. Le lenti convergenti formano immagini sia virtuali che reali, a seconda della posizione dell’oggetto osservato rispetto all’asse ottico, più piccole o più grandi, rispetto alla sua distanza dalla loro superficie ed infine diritte o capovolte. Un esempio di lenti convergenti sono la lente di ingrandimento, le lenti delle macchine fotografiche e le lenti degli occhiali per i miopi;
- le LENTI DIVERGENTI sono invece più spesse ai bordi e più sottili al centro. In questo caso la deviazione che subisce un insieme di raggi paralleli all’asse ottico è tale da farli allontanare l’uno dall’altro, cioè divergere. Il fuoco della lente (che è dalla stessa parte da cui provengono i raggi incidenti) è il punto dove si incontrano i prolungamenti verso la sorgente dei raggi che l’attraversano e pertanto questo tipo di lenti è in grado di produrre solo immagini virtuali degli oggetti reali. Un esempio di lente divergente è lo spioncino della porta di casa.
Le lenti convergenti e divergenti
possono avere varie forme. Noi ne distinguiamo tre tipologie per ognuna di esse: